Dove Siamo e come arrivare

Il lago di Tovel si trova in Trentino e precisamente in Val di Non, a 1.178m nel parco Naturale dell’Adamello Brenta. Vista la grande affluenza al lago la strada d’accesso viene regolata e si può accendere ai parcheggi vicinissimi al lago prenotando il posto auto con largo anticipo, è possibile raggiungere il lago anche grazie a delle navette.

Link parcheggio: chrome-extension://efaidnbmnnnibpcajpcglclefindmkaj/https://www.pnab.it/wp-content/uploads/2018/07/2018-07-depliant-mobilit%C3%A0.pdf

Maps: https://goo.gl/maps/y1JTq5AVGo6pVZGE7

Cosa trovare
Fotograficamente parlando è certamente l’autunno con i suoi colori e riflessi incantati sembra un dipinto. Il lago è un luogo che rimane nel cuore e sicuramente si vorrà tornare anche nelle diverse stagioni. Le acque sono azzurre/verdi trasparenti, la passeggiata interno al lago è adatta a tutti ed è la meta ideali per famiglie, trekking facili e come noi appassionati di fotografia

Cenni sul luogo

La storia del lago di Tovel si può riassumere in tre specifiche fasi storiche, separate da una lunga evoluzione:

  • Circa 15 000 anni or sono, dopo la fine dell’ultima Glaciazione, un’ingente massa di ghiaccio produsse la grande conca dove si formò l’originario lago di Tovel, molto più piccolo di quello odierno, avente una forma semicircolare e con una profondità che non superava i 20 metri.
  • Verso il 1597 d.C., il livello del lago raggiunse improvvisamente la quota di 1180 metri s.l.m., ovvero circa 3 metri più elevato del livello attuale. La prova maestra risale alla diffusione delle vermicolazioni o lapies lacustri presenti nei blocchi calcarei sulle sponde settentrionali e occidentali del lago. La causa di questo improvviso aumento dell’altezza del lago potrebbe essere dovuto al distacco di detriti dalle pareti a est del lago, con il conseguente sbarramento del vecchio emissario.*

Leggenda

Secondo una leggenda locale anticamente viveva nella zona la principessa Tresenga, figlia dell’ultimo re di Ragoli: essa veniva chiesta in moglie da molti pretendenti, ma ella li rifiutò tutti. Uno di loro, Lavinto re di Tuenno, non si rassegnò e quando le sue offerte vennero respinte per l’ennesima volta mandò un esercito contro Ragoli nel tentativo di indurre Tresenga a più miti consigli. Il caso volle che né lei, né il suo popolo, volessero essere sottomessi dall’arrogante re di Tuenno e, pur inferiori in forza e numero, risposero all’attacco; la principessa stessa non si tirò indietro e marciò alla testa della sua gente. La battaglia ebbe luogo sulle rive del lago e vide i paesani di Ragoli soccombere sotto i colpi dei soldati di Tuenno. Tresenga alla fine trovò la morte per mano di Lavinto, che la uccise con un colpo di spada. Alla fine della giornata il lago era rosso per il sangue dei morti e si dice che sia per questo che ancora oggi si colora, per ricordare il coraggio degli abitanti di Ragoli e della loro principessa che ancora oggi, la notte, si siede sulle rive del lago a piangere per la sorte della sua gente*

*Fonte wikipedia 🙂

 

Cosa fotografare

Il lago con i suoi riflessi.

Consigli tecnici

– Ottime le albe e di giorno con i suoi colori

Attrezzatura utili

– Obiettivi: dal grandangolare al Teleobiettivo
– Filtri:  il polarizzatore o ND se si vogliono fare lunghe esposizioni con le nuvole
– Treppiede: sempre indispensabile 🙂
– Livello Difficoltà: facile si parcheggi l’auto e si fa la foto a pochi metri

Conclusioni

Si tratta di un luogo, fotograficamente inflazionato ma di indiscutibile bellezza e se non si è mai stati vale assolutamente la pena di fare una visita. Nella stagione autunnale

 

Chiedimi pure:

Articolo e foto di: Marco Lecchi
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